Tra pochi giorni sarà Natale e pensando ai mesi scorsi mi sono ritrovato a ricordare di quando, ai primi di agosto, ero in treno verso il lavoro, ascoltando come spesso accade uno dei podcast in lingua inglese che riguardano le tecnologie Microsoft. In quell’occasione mi chiesi come mai non avessi mai trovato un simile podcast ma italiano. Indagando capii che la motivazione era semplice: non esisteva.
Così, mosso dal mio solito e a volte eccessivo entusiasmo, pensai “beh, se non c’è lo facciamo, qual è il problema?” e così ne parlai con Antonio e con Massimo, due che oltre ad essere miei cari amici condividono con me la passione per lo sviluppo software con le tecnologie Microsoft, e dal loro ulteriore entusiasmo intesi che forse si poteva veramente fare.
Nel giro di un paio di giorni, feci un “sondaggio” tra i possibili ospiti, chiedendo loro telefonicamente o via Skype se gli piacesse l’idea di partecipare ad un podcast del genere, e con mia piacevole sorpresa, furono tutti immediatamente disponibili, qualcuno arrivò addirittura a farci i complimenti per quell’idea.
E così partimmo, incoraggiati dalla quantità e soprattutto dalla qualità delle persone che potevamo intervistare, e cominciammo a studiare come fare, quali tecnologie utilizzare per il sito, quali prodotti per la registrazione ed il montaggio, e tutti e tre eravamo entusiasti dell’idea. Tanto entusiasti da riuscire in un mese e mezzo a mettere su praticamente due siti, il “portale” e “l’amministrazione” dello stesso, progettando nel frattempo anche i loghi, trovando le musiche adatte, imparando a montare, capendo come tracciare tutto, partendo assolutamente da zero.
Attività frenetiche, fatte di tantissime piccole e grandi attività, che solo grazie all’aiuto di un bellissimo strumento per la condivisone delle informazioni, quale è Microsoft OneNote, abbiamo potuto organizzare e portare a termine quotidianamente.
Le prime puntate furono subito molto incoraggianti, e l’entusiasmo dei nostri ospiti ci aiutò tantissimo, perchè credetemi, siamo in tre ma per poter realizzare quell’ora di podcast a settimana lavoriamo veramente sodo, perchè ovviamente si tratta di un “secondo lavoro”, e in certi mesi abbiamo dormito veramente poco per portare avanti questa piccola, grande avventura, e tutto viene fatto con le nostre sole forze.
Abbiamo avuto anche il grandissimo piacere di ricevere il supporto da parte di OverNet, grazie alla quale siamo stati ospiti al WPC del novembre scorso, una delle più grandi conferenze italiane per le tecnologie Microsoft. Il loro grandissimo sostegno, unito a quello degli amici di Microsoft che abbiamo incontrato (e anche intervistato) in quella occasione, ci hanno dato e ci danno grande energia per continuare e fare sempre il meglio possibile per realizzare un prodotto di qualità.
La strada da fare è ancora molto, ma molto lunga, e non sappiamo neanche dove e a cosa, eventualmente, ci porterà. Ma quella che abbiamo fatto finora insieme a tutti i nostri ospiti, ai nostri ascoltatori, agli amici di Microsoft e a tutti quelli che ci stanno accompagnando, è una strada molto affascinante, fatta di condivisione, di conoscenza, di pazienza e di curiosità. Ed è questa la strada che vogliamo fare, è questo il viaggio che ci piace.
La condivisione è alla base delle community, dell’amicizia, e della passione verso questo lavoro, quest’ultima particolarmente difficile da trovare e sempre più da coltivare. E non importa se non ci si guadagna niente e anzi ci si rimette, perché la soddisfazione che ne deriva è tale che ripaga tutto il resto. Come dicevo oggi via Skype ad un nostro prossimo ospite, “tutto quello che facciamo è importante se e solo se è importante per qualcun altro”.
Il sito in questione è dotNET{podcast}, speriamo di potervi vedere sempre più numerosi a interfacciarvi con noi tramite i commenti sul sito, o tramite il gruppo Facebook o anche su Twitter. In futuro i canali potrebbero aumentare, e di sicuro il sito evolverà con nuove sorprese, di cui ovviamente su questo blog non parlerò, almeno per il momento.
In chiusura di questo post vorrei inviare un sincero e profondo “grazie” ad Antonio Giglio e Massimo Bonanni, miei inestimabili amici, soci e (spesso) vittime della mia irruenta voglia di fare.
Lo so, sopportarmi non sempre è facile, ma penso che dovrete rassegnarvi, perché bisognerà farlo ancora (speriamo) per parecchio, parecchio tempo.
Buon Natale.